25 aprile è libertà, e libertà, come direbbe Gaber, è partecipazione.
25 aprile è dialogo, è sapere di non avere la verità in tasca, ma che questa va ricercata nelle parole degli altri.
25 aprile è compromesso, perché sono stati messi da parte ideali contrastanti, in nome di un obiettivo comune più grande.
25 aprile è il papavero, il fiore resistente: un fiore “libero”, che cresce anche dove indesiderato.
25 aprile è Costituzione, “quel legame generale che fu una grande cosa per l’Italia, la più grande della sua storia”.
25 aprile è pace, un miraggio, ma anche un assoluto bisogno.
25 aprile è libertà di manifestazione del pensiero, nonostante la Rai e le sue censure.
25 aprile è donna. E che non sia ricordata come una “resistenza taciuta”, ma come la lotta di donne armate della loro fame di libertà ed emancipazione, contro un regime che le relegava all’unico ruolo di angeli del focolare.
25 aprile è antifascismo, senza se e senza ma.
25 aprile è resistenza, perché “nessuna conquista è per sempre: c’è sempre qualcuno che è interessato a toglierla. Per cui resistere è, non solo un dovere, ma è anche una necessità dei giovani d’oggi, altrimenti non si va avanti”. – Maria Cervi
Noi abbiamo deciso di passare il nostro 25 aprile a Tagliatelle – Stazione Ninfeo, uno spazio aperto a chiunque si rivede nella nostra Costituzione, la più bella del mondo.
Venite con noi, vi aspettiamo!